Lo smisurato aumento dei contagi nel mese di dicembre ha spinto il Governo a rivedere le regole di isolamento per i contatti stretti con i positivi. La ragione? Sempre di più, emerge il fatto che lentamente si stia passando da una pandemia a una endemia, grazie allo scudo fornito dai vaccini (seconde e terze dosi booster).
Dal 31 dicembre 2021 sono, infatti, entrate in vigore nuove norme sulla quarantena per i positivi al Covid-19 e per le persone vicine ai contagiati.
Non solo i contatti stretti, le regole dell'isolamento cambiano anche per i contagiati con dose booster o con ciclo vaccinale completo da meno di 120 giorni: l'isolamento è ridotto a 7 giorni, a patto che siano sempre stati asintomatici o risultino asintomatici da almeno tre giorni.
Al termine dei 7 giorni, sarà comunque necessario essere negativi a un tampone molecolare o rapido.
Passiamo, ora, ai contatti stretti, cercando in primis di capire chi sono. Ad aiutarci, ancora una volta, il portale del Ministero della Salute che definisce un contatto stretto chi:
Non ci sono novità per chi ha scelto di non vaccinarsi o per chi ha completato il ciclo vaccinale primario da meno di 14 giorni.
Resta valida la quarantena di 10 giorni dall'ultima esposizione e continua a esserci l'obbligo di un tampone molecolare o antigenico con esito negativo al decimo giorno.
Questo è il vero cambiamento. Secondo il nuovo Decreto, infatti, si stabilisce che non è richiesta la quarantena fiduciaria per:
Si rende necessaria, però:
La risposta è sì: chi è vaccinato con due o tre dosi da meno di 120 giorni o chi è guarito dal Covid-19 da meno di quattro mesi può uscire di casa, anche in caso di positività in famiglia.
Ciò che conta è non avere sintomi ed evitare assolutamente contatti con chi è in isolamento nell'abitazione, oltre all'obbligo di indossare una mascherina Ffp2 per 10 giorni.
Il periodo di auto-sorveglianza per i negativi dura 5 giorni.
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