Tosse, perdita di olfatto, naso che cola e... mancanza di appetito! Già, pare che la variante Omicron del nuovo Coronavirus si riconosca anche per questo sintomo, che si aggiungerebbe alla lista dei segni dell'infezione.
A sostenerlo, ancora una volta, sono i risultati emersi dall'App Zoe, sistema che studia la diffusione dei contagi nel Regno Unito.
In un clima di tensione generale, questa notizia suscita un filo di ilarità, soprattutto pensando alle feste appena trascorse, che in molti casi hanno portato a qualche esagerazione di troppo a tavola. Scherzi a parte, la perdita di appetito legata all'infezione non è da sottovalutare e andrebbe a incasellarsi tra i nuovi sintomi che si stanno man mano differenziando dai primissimi del 2020.
Si tratterebbe, poi, di qualcosa di abbastanza inaspettato, seppur non sia così strano pensare che spesso un malessere generalizzato porti a un'alterazione del senso di fame.
Già qualche tempo fa, alcuni esperti avevano puntato l'obiettivo sull'analisi degli effetti del Covid-19 sull'apparato digerente. In generale, infatti, la proteina ACE2, recettore a cui si lega il virus, è presente non solo nelle cellule dei polmoni, del naso, dei reni o del cuore, ma anche in quelle della mucosa gastro-enterica, variando nella quantità e nella sua distribuzione.
Non è così raro, quindi, che nei pazienti infetti si sviluppino problematiche gastro-intestinali come:
In alcuni casi, i disturbi del tratto gastro-intestinale sono gli unici a manifestarsi o possono insorgere ancora prima di quelli respiratori.
Non ultima, poi, un'altra realtà: il Covid-19, come molti virus, altera il microbiota intestinale (cioè la flora batterica "buona", che favorisce la corretta regolazione del sistema immunitario).
Anche dopo essere guariti dal Covid-19 (sino a 3 mesi dopo!), alcuni pazienti hanno palesato:
A tracciare questi postumi un gruppo di ricercatori del centro per le malattie infettive della Sun Yat-sen University di Zuhai (Cina), in uno studio pubblicato sulla rivista The Lancet Gastroenterology & Hepatology.
Le cause? Probabilmente, da rintracciare nell’ipossia, ovvero quel ridotto afflusso di ossigeno anche a livello dell’apparato gastrointestinale, con conseguenze nel tempo.
Staremo a vedere, intanto, l'invito è sempre lo stesso: ovvero, quello di effettuare il vaccino al più presto, anche la terza dose booster, per uscire quanto prima da questa situazione di picco dei contagi.
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